I primi risultati a poco più di un anno dall’avvio del progetto “PRODIQUAVI”

Dare risposte concrete al settore del vivaismo ornamentale che ha subito ingenti danni economici dalla diffusione di patogeni come virus, fitoplasmi, batteri e funghi è uno degli scopi del progetto “PRODIQUAVI” del Psr Puglia, sottomisura 16.2. A poco più di un anno dall’inizio delle attività, i ricercatori e i tecnici impegnati nell’attuazione del progetto hanno costituito le prime “Fonti primarie”, ossia piante che, essendo sanitariamente controllate e garantite, possono essere immesse nella filiera vivaistica produttiva.

Le tre fonti primarie ad oggi costituite, che rappresentano il primo passo per la produzione di materiale vegetale ornamentale sanitariamente garantito, appartengono alle specie:

Photinia fraseri cv Red Robin (ID lotto 8239 p1 e p.2)

Photinia fraseri cv Nana (ID lotto 10034 p.1 e p.2)

Loropetalum chinense cv Black Pearl (lotto 1070 p.1 e p.2)

Determinante è stato il lavoro svolto a monte per verificare lo stato sanitario di tali piante rispetto ai patogeni da quarantena e regolamentati non da quarantena che su tali specie sono oggi normati.

Il problema della diffusione di patogeni nocivi è reso sempre più grave dalla globalizzazione dei traffici commerciali anche nel settore vegetale. Le piante ornamentali, al contrario di quelle arboree e delle produzioni sementiere, sono spesso sfuggite al legislatore e scontano la rapidità con cui sono trasferite dal vivaista direttamente al consumatore, nonché la perdita della tracciabilità della filiera dovuta alla forte frammentazione dei lotti di produzione e anche alla scarsa consapevolezza e conoscenza dei problemi sanitari. Attualmente, però, la nuova normativa fitosanitaria ha reso obbligatori anche per le specie ornamentali i controlli per quegli organismi da quarantena e regolamentati non da quarantena, rilevanti per l’Unione europea.

Non meno importante è il lavoro che si sta svolgendo e si continuerà a svolgere in strutture dedicate per garantirne lo stato sanitario nel tempo.

Per condividere questi primi risultati sarà organizzato un confronto con gli operatori interessati: “PRODIQUAVI” nel trasferire agli addetti del comparto queste importanti risorse genetiche qualificate si propone di trasferire anche le conoscenze sui sistemi diagnostici più rapidi che potranno permettere di prevenire l’inconsapevole introduzione o esportazione di materiale infetto e qualificando così anche le produzioni vivaistiche ornamentali.