Tutelare il settore del florovivaismo che in Puglia ha subito ingenti danni economici dall’attacco di un patogeno da quarantena valorizzando così le produzioni agricole. È questo lo scopo del progetto “PRODIQUAVI” avviato poco più di un anno fa nell’ambito del Psr Puglia 2014-2020, sottomisura 16.2; basti pensare agli effetti disastrosi della Xylella per comprenderne l’importanza.

Le attività svolte e i primi risultati raggiunti dai ricercatori del Gruppo Operativo sono stati presentati nel corso di un momento di confronto che si è tenuto giovedì 3 marzo alle ore 15.30 sulla piattaforma Zoom. L’incontro è stato rivolto in particolare agli operatori del settore florovivaistico pugliese interessati alle tematiche legate alla qualità fitosanitaria del materiale di propagazione ed alla diagnosi, nonché alla moltiplicazione e coltivazione di materiale vegetale secondo approcci a basso impatto ambientale.

L’incontro, moderato dal giornalista Maurizio Marangelli, è stato aperto da Maria Antonietta Porcelli, tra le coordinatrici di Prodiquavi, che ha brevemente illustrato il progetto e le aspettative. Quindi una serie di brevi interventi dei tecnici impegnati nella diverse attività. Angelantonio Minafra, ricercatore specializzato in diagnosi sierologica e molecolare di virus a RNA e DNA e viroidi che infettano le colture, ha presentato le potenzialità diagnostiche della tecnica del sequenziamento massale ed i recenti risultati progettuali relativi ai virus rinvenuti nelle piante ornamentali oggetto di investigazione.

Stefania Pollastro, docente di patologia vegetale all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ha invece sottolineato i primi risultati già ottenuti con le prime fonti primarie certificate di qualità superiore con materiale garantito fitosanitariamente per la filiera produttiva di piante ornamentali.

Enza Dongiovanni, responsabile Centro di saggio CRSFA Basile Caramia, si è soffermata sulle prove di trasmissione per valutare la suscettibilità di piante ornamentali al batterio della xylella fastidiosa che hanno anche prodotto un risultato con una nuova specie ospite.

Il responsabile scientifico del progetto, Vito Nicola Savino, professore di patologia vegetale esperto in normative fitosanitarie, programmi di miglioramento sanitario, certificazione e diagnosi di agenti virali e da quarantena, ha concluso gli interventi tecnici anticipando l’obiettivo fondamentale di Prodiquavi: ottenere produzioni vivaistiche certificate, e quindi pronte per la vendita, rispondendo alla domanda di qualità dei mercati. Lo strumento è il trasferimento agli operatori impegnati nella filiera florovivaistica delle conoscenze sui sistemi diagnostici più recenti di facile applicazione per la rapida individuazione di organismi nocivi, così da prevenirne sia l’export che l’import da paesi terzi.

Di qui l’importanza di un dialogo costante e proficuo con l’istituzione regionale rappresentata da Salvatore Infantino, responsabile del servizio fitosanitario, che ha assicurato la piena collaborazione.

A rappresentare il mondo delle imprese florovivaistiche pugliesi Leonardo Capitanio, legale rappresentante dell’azienda agricola Vivai Capitanio nonché presidente dell’A.N.V.E., che ha sottolineato l’importanza per le aziende di aprirsi alla ricerca e all’innovazione.

Il confronto si è concluso con un dibattito che ha visto alcuni partecipanti al webinar rivolgere domande contribuendo con le proprie competenze alla riuscita dell’incontro.